
Il titolo del libro di cui parliamo qui è Edison conquista Marte. Cambiando il nome del protagonista sembra piuttosto attuale, dati gli annunci recenti da parte di un finanziere miliardario e visionario. Ma dobbiamo dire che per gli Americani questo sembra essere proprio un chiodo fisso, che parte da molto lontano e coinvolge, come sempre, l’orgoglio nazionale.
Gli anni tra fine Ottocento e primi del Novecento sono stati speciali per l’umanità, e per tanti motivi. Non è facile elencarli tutti, per quanto ciascuno sia determinante per comprendere la società di allora. Cominciamo dalle comunicazioni, sia fisiche sia virtuali: oltre alla ferrovia ormai matura, l’avvento dei grandi transatlantici veloci permetteva spostamenti rapidi tra l’Europa e l’America, e i cavi telegrafici — e telefonici — sottomarini rendevano possibile la diffusione istantanea delle notizie. Parlando di America, o meglio di Stati Uniti, è quello il periodo in cui quella Nazione comincia a far sentire la propria forza nel mondo, grazie a uno sviluppo tecnologico rapidissimo e all’intraprendenza dei suoi finanzieri. Si deve proprio agli Americani lo sviluppo dell’elettricità e quello della motorizzazione privata, facilitati anche dalle risorse naturali del territorio: carbone, ferro, petrolio. Anche la scienza ebbe un forte impulso proprio in quel periodo. L’astronomia mise a punto nuove tecniche osservative e la fisica gettò le basi per l’avvento della relatività e della fisica quantistica. Pochi anni dopo l’uomo imparerà a volare, e poco dopo ancora si lancerà con i suoi razzi nel tentativo di bucare l’atmosfera. In tutto questo splendore di luce elettrica, automobili veloci e grandi invenzioni di ogni genere l’ottimismo era il più comune dei sentimenti: il futuro ci riserva grandi cose.
Una delle grandi cose era Marte, il pianeta misterioso su cui gli astronomi puntavano telescopi sempre più potenti e sofisticati, nell’intento di trovarvi tracce di vita. Come sappiamo queste tracce vennero trovate, e in abbondanza, da astronomi serissimi come Schiaparelli in Italia, Flammarion in Francia e Lowell in America. Dunque il popolo marziano esiste, si tratta solo di mettercisi in contatto in qualche modo.
Tutto ciò che si è detto fin qui, mescolato in varie dosi, fornisce gli ingredienti di base di numerosi romanzi di fantascienza che collegano in qualche modo la Terra a Marte. Una delle situazioni più comuni, da allora e per molti anni, sarà quella dell’invasione marziana. La terra viene messa in pericolo da una tecnologia aliena apparentemente invincibile, ma poi capita sempre qualcosa che risolve ogni problema. Nel La Guerra dei Mondi di Wells, saranno i microorganismi terrestri a infettare e uccidere gli invasori; in altri romanzi intervengono i grandi inventori, capaci di realizzare in breve macchine volanti e armi micidiali in grado di annientare. Spesso si tratta di Thomas A. Edison, un vero mito americano (l’uomo a sinistra nell’illustrazione sotto il titolo); altrove sarà Nikola Tesla a venire chiamato in causa per salvare l’umanità; spesso c’è anche una bella e dolce ragazza in pericolo che nel lieto fine sarà la sposa di uno dei protagonisti.
Romanzi di questo tipo furono pubblicati in grande quantità negli Stati Uniti. Erano rivolti ai ragazzi, e venivano chiamati “Edisonades” (Edisonate) così come un secolo e mezzo prima c’erano stati gli imitatori di Daniel Defoe che pubblicavano le loro “Robinsonades”, qualcosa di simile ai nostri feuilleton, romanzi d’appendice che si ispiravano ai Promessi Sposi e che dilagavano per tutto l’Ottocento, i cui autori venivano definiti “Manzoniani” in tono piuttosto dispregiativo. Molti di questi romanzetti da quattro soldi facevano parte della nutrita produzione di “pulp fiction” e sono andati perduti.
Quello che vi presentiamo qui si può considerare una “edisonata” d’autore, essendo Garrett Putman Serviss un autore, prolifico e piuttosto colto, di saggi scientifici e romanzi tra cui numerosi di successo. Lo stesso Serviss, astronomo di professione, fa uso di dati scientifici come sfondo a una vicenda che ovviamente di scientifico non ha niente, ma ha quasi solo lo scopo di incensare il genio americano, nei suoi inventori e scienziati, ma anche negli uomini d’arme, nei politici e negli industriali. Dunque sarà l’America a salvare il mondo e New York ne diventerà la capitale virtuale, e questa sarà solo la prima volta di una lunga serie.
Edison conquista Marte è la prima edizione italiana dell’originale Edison’s Conquest of Mars pubblicato nel 1898. Ci siamo divertiti a leggerlo e a tradurlo, cercando di mantenere integro l’ingenuo entusiasmo e la fiducia nelle capacità umane tipici di quei tempi. Costituisce una sorta di sequel di The War of Worlds, o meglio di un suo clone americanizzato e non autorizzato, scritto dallo stesso Serviss: Fighters from Mars. Come vedete il rosso pianeta riceveva molte visite letterarie in quel periodo. Restano nella memoria alcune straordinarie scene marziane con paesaggi mozzafiato e città complesse e avveniristiche, come quelle presentate in un altro romanzo, quasi contemporaneo, nel quale Marte viene visitata in sogno: Melbourne e Marte, dell’australiano Joseph Fraser. Anche in quel caso si tratta di fantascienza, ma molto meno cruenta di quella del filone delle invasioni. Risulta straniante e buffa, nel libro di cui parliamo, la presenza, oltre che di Edison, di altri personaggi realmente esistenti allora, come il grande Lord Kelvin, Lord Rayleigh, il professor Roentgen, il dottor Moissan – l’uomo che per primo ha creato i diamanti artificiali – e molti altri scienziati famosi in veste di astronauti loro malgrado, in ghette e cilindro. Per un soffio non partecipa Marconi, perché allora non era ancora abbastanza conosciuto, e infatti nel romanzo non si parla di radio. Tutti questi scienziati può darsi che non abbiano mai saputo dell’uso spregiudicato del loro nome e della loro fama, oppure allora il senso dell’umorismo era più diffuso che oggi.
Edison fa la parte del leone, inventando macchine spaziali e armi micidiali, oltre agli scafandri e a tutto l’equipaggiamento che sarebbe servito per muovere un equipaggio ottocentesco alla conquista di un nuovo mondo. A proposito, anche la Regina Vittoria ha un suo cameo nella storia, concedendosi per un breve giro turistico sulla nave spaziale ammiraglia. Così pure gli altri regnanti della Terra, tutti coalizzati contro il nemico comune. Ma non vogliamo svelarvi troppo.
Edison conquista Marte sarà tra breve disponibile in un tascabile pubblicato da Xedizioni, la piccola casa editrice con cui collaboriamo ormai da anni.
Zer037, aprile 2025
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