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Civiltà del Calendario

Appunti di Leonardo Mureddu

Ringrazio il Consorzio Zer037 per l’ospitalità. Li ringrazio anche per l’articolo di qualche mese fa che annunciava l’uscita del libro, seppure con un titolo provvisorio. Userò questo spazio, molto più flessibile di una pagina stampata, come addendum al mio libro sui calendari, che è in uscita per Xedizioni. Intanto due parole sull’origine di questo lavoro.

Tanti anni fa ogni osservatorio astronomico gestiva un proprio settore di misura del Tempo, intendendo sia quello fisico – scandito dagli orologi – sia quello astronomico – scandito dai moti celesti. Vi erano degli appositi strumenti di osservazione con cui si misurava il passaggio degli astri sul meridiano locale, e vi erano delle sale che mantenevano degli speciali orologi in condizioni ambientali stabili, in modo da assicurare la massima precisione ai meccanismi. Era proprio uno dei compiti degli astronomi, quello di fornire al mondo una misura esatta del Tempo. Un altro compito era quello di calcolare la durata dell’anno e delle varie orbite planetarie, delle fasi lunari e delle eclissi. Insomma, erano gli astronomi che ogni anno preparavano i calendari. Per molti anni, questo fu proprio il mio compito presso l’Osservatorio Astronomico di Cagliari, in collaborazione con altri Enti nazionali e internazionali. l’Osservatorio di Cagliari fa parte dell’Istituto Nazionale di AstroFisica (INAF) col quale ancora collaboro.

Da allora ho sempre mantenuto e aggiornato un dossier che si è espanso verso lo studio dei calendari civili, soprattutto dal punto di vista storico e antropologico, ma anche puramente estetico, tecnico, religioso, politico, commerciale, propagandistico, tipografico. Sono tutte diverse angolazioni dalle quali si può osservare questo oggetto comune della nostra cultura. Potete immaginare quanto si può espandere un dossier se ci si mette dentro tutta questa roba. E così è stato. L’intento era, fin da allora, quello di scriverci sopra qualcosa, facendo ricorso a certe mie peculiarità, tra cui una discreta preparazione astronomica, dato che l’astronomia è alla base dei calendari, antichi e moderni.

Anche mio padre, finché era vivo mi chiedeva ogni tanto a che punto fossi con il “lavoro” sui calendari, dato che lui era un appassionato di cronologia e gli sarebbe piaciuto approfondire l’argomento. Devo dire che cercavo per quanto possibile di rifornirlo di letteratura, articoli divulgativi soprattutto, per soddisfare le sue esigenze come quella del “calcolo della Pasqua”, che lo appassionava. Ma stranamente in tutti questi anni non è mai apparso un lavoro completo, almeno in lingua italiana, come se la faccenda fosse di scarsa rilevanza. E infatti probabilmente lo è, se la si limita alla risposta alla domanda “che giorno è”. Allo stesso modo, la tecnologia degli orologi è di scarsa rilevanza se la si limita alla risposta alla domanda “che ora è”. È una questione di superficialità. Ma quella del calendario e del Tempo è proprio una civiltà nel senso stretto del termine, ossia è una cultura che si è sviluppata insieme a noi, fin dall’alba della Storia umana. Ed è puramente “nostra”, ossia legata al preciso punto dell’universo in cui ci troviamo, non esportabile su altri ipotetici pianeti. In altre parole, forse il tempo lo abbiamo inventato noi, aiutati dalla particolare situazione dei mondi che ci circondano.

Ora il libro è pronto, disponibile alla lettura e alla critica. Ho cercato per quanto possibile di non farne un testo scientifico, e infatti ho evitato le note a piè pagina e i rimandi bibliografici, che aiutano lo studioso ma appesantiscono la lettura per una persona mediamente curiosa. È una mia scelta.

Potete qui consultare l’indice del volume e leggere i primi capitoli, in modo da farvi un’idea. Il link qua sotto porta alla scheda dell’editore per chi volesse saperne di più o procedere all’acquisto:

Civiltà del Calendario

Nelle ultime pagine ho inserito un’appendice intitolata “Ulteriori letture”, che propone un breve elenco dei testi fondamentali che è possibile consultare. Potete anche scrivermi, all’indirizzo leonardo.mureddu@inaf.it Per quanto riguarda tutto il resto, lo trovate in un archivio online accessibile attraverso l’indirizzo in fondo a questo articolo. Trovate sia documenti scaricabili, sia link a documenti o a siti dedicati all’argomento o ad argomenti simili. Il tutto accessibile attraverso la pagina seguente

Buona lettura!

Leonardo Mureddu, febbraio 2025

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