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Risate e panna montata

Ai primi dell’Ottocento in alcuni salotti aristocratici inglesi e francesi si sperimentava il “gas esilarante”. La gente inspirava un certo gas da certi palloncini di seta e scoppiava in risate irrefrenabili e in danze sfrenate. Qualcuno si faceva male arrivando a fratturarsi ma non ci badava neppure. Questi party assicuravano ai partecipanti una buona mezzora di allegria e spensieratezza, e sembrava che non ci fossero effetti nocivi per la salute.

Il gas in questione è il protossido di azoto, (N2O), un composto molto economico e facile da ottenere. Basti pensare che entrambi i suoi componenti, ossigeno e azoto, sono i principali costituenti dell’atmosfera. In realtà però fino al Settecento ben poco si sapeva sui gas, né sulla composizione dell’aria. La chimica dei gas stava appena muovendo i suoi primi passi. Dunque, sperimentazione a più non posso. Si racconta di numerosi casi di chimici che restarono vittime di gravi intossicazioni causate dai gas sui quali stavano lavorando. Immaginatevi quali danni può fare il cloro o l’acido cianidrico (cianuro), ma anche solo il monossido di carbonio, quello delle esalazioni delle stufe che ancora oggi uccide tanta gente. Alcuni morivano. Inoltre molti gas non hanno alcun colore né odore, il che li rende ancora più pericolosi. Il giovane chimico Humphry Davy fu più fortunato: sperimentando su se stesso un gas appena preparato, notò degli strani fenomeni. Riferì che Il gas aveva un sapore leggermente dolce e aveva un effetto molto strano su di lui. Iniziò a ballare nel suo laboratorio “come un pazzo”. Rideva. Sghignazzava. Era altamente inappropriato, dato che lavorava in un istituto medico, ma non riusciva a fermarsi. Quello fu l’inizio della fortuna del gas esilarante.

Qualcuno aveva notato la perdita di sensibilità al dolore che accompagnava il trip da N2O: questa è una storia fantastica, perché da lì partirà la pratica dell’anestesia per le operazioni chirurgiche e per alleviare le sofferenze di malati gravi e partorienti. Fino allora chirurghi, dentisti e altri specialisti avevano operato senza alcuna precauzione nei confronti del paziente. Questa è un’altra storia che varrebbe la pena approfondire, ma non lo facciamo in questo breve articolo. Segnaliamo il volume Il Secolo della chirurgia, di Jurgen Thorwald, un libro che ha ancora un enorme fascino, dato che presenta quella storia sotto forma di cronaca, essendo l’autore testimone degli avvenimenti che narra. Si trova ancora in numerose edizioni. L’originale è di Feltrinelli, 1958.

Dunque il gas esilarante diventa il primo anestetico ufficiale per i gabinetti dentistici e ortopedici: niente più dolore per rimettere a posto un’articolazione dislocata o per l’estrazione di un molare. In seguito arriverà il cloroformio e tutti gli altri preparati. Tuttora è possibile che in qualche ambulatorio di campagna il dottore ricorra alla bombola del protossido per alleviare le sofferenze.

Questa che abbiamo raccontato fin qui è una storia di serendipità, ossia di una scoperta che inaspettatamente si dimostra utile per uno scopo completamente diverso da quello originale. Ma col gas esilarante c’è una seconda serendipità, il che giustifica la seconda parte del titolo.

Intorno al 1930, uno studente di chimica di cui non ci è pervenuto il nome stava lavorando, per la tesi, sulla possibilità di utilizzare dei gas compressi per aumentare la durata della panna di latte fresca. Ne provò tanti senza alcun risultato, ma quando arrivò al protossido di azoto fece una grande scoperta: se si inietta il gas in una bombola contenente panna, una parte del gas compresso si scioglie nel grasso. Se poi si apre la bombola, la pressione del gas fa uscire la panna dall’erogatore. In questo modo, il gas all’interno del grasso si espande rapidamente e fa esplodere miliardi di piccole bollicine: la panna si trasforma immediatamente in una soffice schiuma. Quel giovane aveva inventato un procedimento per fare rapidamente la panna montata. Fino allora la panna montata richiedeva un procedimento meccanico che si usa ancora: andava lavorata con la frusta manuale o elettrica, con una certa pazienza e risultati non sempre sicuri. Da quel momento in poi sarà possibile acquistare, anche per casa, degli appositi sifoni come quelli del seltz e un corredo di bombolette di ricarica. Si riempie il sifone di panna liquida, si chiude e si iniettano i pochi grammi di N2O della bomboletta. La panna montata per guarnire le nostre fragole o il gelato al caffè è pronta, anche se non è buona come quella fatta a mano. Oppure compriamo le bombolette commerciali di panna spray già pronte col beccuccio stellato.

Abbiamo un finale, che ci riporta all’inizio di tutta questa storia. Nel Nord Europa, e specialmente in Gran Bretagna, i ragazzi hanno riscoperto l’effetto del gas esilarante, e lo consumano per sballarsi nei party all’aperto. Usano proprio le piccole bombolette di ricarica dei sifoni, che si chiamano whippetts (dall’inglese whipped cream che significa panna montata); le usano per gonfiare dei palloncini e poi inalano il gas. Immaginate la risate e i balli sfrenati. Ma si sa: sono ragazzi! Speriamo che nessuno si faccia male. In realtà sembra che qualcuno sia già finito al pronto soccorso a causa di una grave intossicazione per overdose. In Italia non se ne è ancora sentito parlare. Speriamo di non aver risvegliato qualche curiosità.

Per concludere: tutto questo e tanto altro ancora lo trovate in un bellissimo libro dal titolo It’s a Gas: The Magnificent and Elusive Elements That Expand Our World di Mark Miodownik, Penguin 2024. Miodownik è un ingegnere dei materiali. Si è formato a Oxford e attualmente insegna Materiali e Società presso lo University College London. La versione ebook si può acquistare attraverso i noti siti online e costa intorno ai 15 euro. La versione cartacea costa un po’ di più. Buona lettura!

Zer037, Luglio 2024

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